Simone Faraoni | Teatro Comunale di Fauglia

Simone Faraoni

Simone Faraoni si è laureato con lode in Scienze Politiche presso l'Università di Pisa e diplomato in pianoforte col massimo dei voti presso l'istituto «Boccherini» di Lucca. Frequenta il biennio specialistico in Didattica della Musica presso il conservatorio «Cherubini» di Firenze. Ha studiato analisi, armonia e composizione. Coniuga l’interesse per l’attualità e la storia socio-politica con la passione e l’impegno musicali. Come direttore di coro è diplomato presso la scuola superiore triennale di specializzazione per direttori di coro di Arezzo, dove ha studiato con importanti direttori di livello internazionale quali G. Graden, R. Gabbiani, P. Neumann, N. Corti e molti altri; è direttore artistico dell'associazione corale "Balducci" di San Miniato, collabora con la corale Guido Monaco di Livorno e cura svariati percorsi corali per bambini, ragazzi e adulti. Il suo eclettismo lo ha portato a frequentare diversi generi e ambienti musicali. Suona la fisarmonica e il flauto dolce. Si è dedicato allo studio della musica da camera e all’attività di pianista accompagnatore. Ha coltivato la propria passione per la canzone d'autore italiana, partecipando a diversi progetti in qualità di pianista, arrangiatore e direttore di coro. Si occupa di studio e riproposizione del canto popolare italiano di tradizione orale. Partecipa alla realizzazione di numerosi laboratori e spettacoli teatrali come esperto musicale e compositore di musiche di scena. Svolge una intensa attività didattica in scuole di musica, scuole materne, elementari e superiori. Collabora con il centro di studi musicali “Busoni” di Empoli nella realizzazione di progetti di formazione musicale per le scuole (concerti per bambini, musica corale nelle scuole). Ha coordinato e diretto un coro formato dagli anziani ospiti delle case di riposo del Valdarno e Valdelsa. Il suo impegno è volto in particolare all’esplorazione delle modalità del fare musica insieme attraverso la pratica ritmica e vocale, sperimentando formule esecutive e modelli di improvvisazione, e ideando laboratori collettivi, sempre attenti alla valorizzazione della dimensione sociale propria della musica.